Ancora violenza in piazza, ancora poliziotti al pronto soccorso, di cui uno ferito seriamente. Ed ancora urla al megafono dopo le manganellate. Un copione che si ripete da cinquant’anni ciclicamente nelle strade di Padova quello andato in scena anche lunedì sera poco dopo le 22. Protagonisti quegli antagonisti figli anzi ormai nipoti, dell’autonomia operaia. Ragazzi che nell’aprile del ’79, quando vennero arrestati Toni Negri ed i suoi cattivi discepoli, probabilmente non erano manco nati. E che nonostate in mezzo sia crollato il muro di Berlino ed anche le Torri Gemelle, continuano ad abbeverarsi a quelle violenze ed a quelle ideologie per giustificare la propria sete di violenza, ammantata di politica. Ed il risultato è sempre uguale: a finire al pronto soccorso sono tre agenti del secondo reparto molbile, di cui uno ferito seriamente. Tre anche gli arrestati, verso cui qualcuno al megafono in piazza dei Signori, invitava alla mobilitazione prevista per le ore 11 davanti al tribunale di Padova dove dovrebbe tenersi l’udienza di convalida dell’arresto. Da capire quali saranno le ripercussioni sul piano politico della vicenda dato che alcuni esponenti dell’atttuale maggioranza a palazzo Moroni sono anche esponenti delle associazioni che questa sera hanno sfilato in piazza cotro la manifestazione degli attivisti di Forza Nuova che si sono radunati davanti alla Prefettura per dire no al progetto di legge sullo ius soli temperato. Ironia della sorte proprio oggi il presidente del Consiglio Gentiloni ha tirato il freno sul provvedimento alla vigilia del vaglio del parlamento, rimandando di fatto la questione a settembre.
Sergio Giordani condanna le violenze politiche di piazza a Padova: “Mai più”. Domani il sindaco incontra il questore
Qui sotto il filmato delle cariche da Globalproject.info