Tornano gli appuntamenti del lunedì in aula Morgagni con Vitangelo Denora che parlerà sul tema “L’elevazione sociale tramite l’educazione”

 

Lunedì 22 febbraio alle 21.00 conferenza di Vitangelo Denora dal titolo “L’elevazione sociale tramite l’educazione”. Aula Morgagni del Policlinico Universitario – Via Giustiniani 2 – Padova (Ospedale). L’incontro fa parte del ciclo di conferenze 2016 “L’educazione” organizzato dall’Associazione Ex Alunni dell’Antonianum di Padova.

Padre Vitangelo Denora è delegato all’educazione dei Gesuiti d’Italia e di Albania.
Le scuole dei Gesuiti – oltre 5 mila studenti in Italia e circa due milioni nel mondo– continuano a proporre un modello educativo che ha l’obiettivo ignaziano di una pedagogia attiva: non il professore che parla, ma gli alunni che intervengono, che fanno molto lavoro personale e cooperativo. “Il tutto, e questa è una nostra caratteristica che anche molti ex alunni ci riconoscono- precisa Padre Denora – per arrivare a sviluppare il pensiero critico, per aiutare le persone a pensare con la propria testa”.
La rete italiana fa parte di una più vasta che comprende, nella sola Europa, 170 istituti. Scuole all’avanguardia per ricerca e tecnologie, che si rifanno però tutte al modello pedagogico ignaziano, cioè, spiega padre Denora, “a una didattica molto laboratoriale, molto centrata sulla persona e sul percorso che ciascuno ha. Ognuno è chiamato a scoprire le proprie passioni, i propri talenti, a nascere a sé stesso, a vivere da protagonista» Quando la prima scuola fu aperta a Messina nel 1500, con l’idea di aiutare le persone a partecipare ai cambiamenti che si stavano producendo intorno a loro, una delle frasi più usate dai gesuiti era «il mondo è la nostra casa». Oggi, le frontiere della nostra pedagogia sono ancora quelle di costruire cittadini del mondo, aperti a quello che sta succedendo intorno a noi, a loro”.
E l’esperienza di Fe y Alegría è una conferma di questa apertura.
A Roma nacque la prima sede di Irfeyal, scuola popolare del vasto circuito di Fe y Alegría.
Questo primo risultato rappresentò, come avrebbe detto padre José María Vélaz, “la scintilla che si fece incendio”, tanto che alla sede di Roma seguì a ruota l’apertura della sede di Milano e di Genova. A Milano fu decisivo un accordo tra il Padre Generale e il Consolato milanese dell’Ecuador.
Irfeyal offre anche un servizio di formazione nelle carceri rivolto ai detenuti, con lo scopo di costruire con gli stessi un percorso alternativo di reinserimento sociale. Promuove inoltre diversi servizi socio-educativi e sportivi tesi a rafforzare lo sviluppo culturale dell’essere umano, l’uguaglianza dei diritti tra le persone ed il dialogo interculturale.
Alle attività dell’Irfeyal partecipano i gruppi giovanili “di strada”, ai quali si offre la possibilità di una scelta di formazione culturale.