Tramonta il sole su Gianni Scarpa, il “bagnino fascista” licenziato da Punta Canna

 

Scagionato dalla giustizia, ma comunque condannato ad andarsene da Punta Canna. E’ la sorte toccata a Gianni Scarpa, quello che è stato etichettato come il “bagnino fascista” di Punta Canna, la spiaggia più chiacchierata dell’estate 2017. Ad innescare la bufera mediatica su Scarpa è stato un articolo di Repubblica del luglio scorso. Poi da Punta Canna sono passati tutti i media nazionali. Chi scrive ha compiuto tutte le mattine d’agosto collegamenti dalla spiaggia per Radio Padova. E sin da subito avevo maturato il convincimento che non ci fosse nulla di penalmente rilevante nel comportamento di Scarpa, personaggio troppo complesso per stare dentro i margini di un titolo di giornale.
La Procura ha chiesto nei giorni scorsi l’archiviazione per il reato di apologia del fascismo, ma Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia di
Chioggia con le foto del Duce, ha perso il posto. La società Summertine, concessionaria del tratto di arenile di “Playa Punta Canna”, non ha rinnovato il contratto stagionale con il bagnino.
Una decisione – ha spiegato ai quotidiani il titolare, Davide Delle Donne – presa per salvaguardare la «serenità della società». Una presenza ormai troppo ingombrante, quella di Scarpa, dopo il clamore della sua spiaggia “fascista”. «Lo sapevo, ma non c’è alcun rancore – spiega Scarpa all’ANSA – Quelli della Summertime sono amici, ho detto loro che mi facevo da parte tranquillamente». «D’altronde – aggiunge – le richieste di lavoro, a 65 anni, non mi mancano. Ho tre proposte, qui a Sottomarina (non faccio i nomi sennò danno dei fascisti anche a loro), e mi hanno cercato anche dalla Romagna, ho visitato degli stabilimenti molto belli a Rimini. Se accetterò? Mai dire mai». Scarpa ringrazia infine la Procura di Venezia per la richiesta di archiviazione, «ci hanno visto giusto», e va giù duro invece con i giornalisti delle testate che, dice lui, l’hanno preso di mira in questi mesi: «Una vergogna indegna, mi fanno schifo».

Alberto Gottardo