Trapianti più sicuri grazie ad una importante scoperta dell’equipe del prof. Gino Gerosa

 

Può davvero sorridere il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Padova Adriano Cestrone. Con ironia per la visita di Valerio Staffelli che gli ha portato un tapiro (clicca qui per vedere la notizia dal sito del Mattino di Padova) e di gusto perchè l’equipe medica capitanata da Gino Gerosa ha messo a punto il primo test al mondo per riconoscere sui tessuti molli degli animali la presenza dell’antigene alfa-gal che, se presente nei tessuti o negli organi trapiantati nell’uomo, è responsabile di reazione iperacute di rigetto.
La ricerca, pubblicata sull’ultimo numero di «Acta Biomaterialia», è stata condotta dal gruppo di ricercatori dell’Università di Padova diretto dal professor Gino Gerosa, Direttore della Cardiochirurgia, e composto tra gli altri dal professor Michele Spina e dai ricercatori Naso, Gandaglia e Iop.
Una volta individuata la presenza dell’antigene alfa-gal, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica che permette l’eliminazione dell’antigene da diversi tessuti animali quali il pericardio o le valvole di maiale, rendendoli così utilizzabili nell’uomo evitando il rigetto iperacuto.
«Questa tecnica – sottolinea il professor Gerosa – permette di ottenere tessuti alfa-gal negativi senza dover ricorrere a maiali transgenici, il cui costo è estremamente elevato, o senza ricorrere al trattamento del tessuto con una sostanza, la glutaraldeide, che annulla la presenza dell’antigene ma non permette la crescita delle cellule del paziente al quale il tessuto, ad esempio valvole cardiache, viene trapiantato.»
Utilizzando le metodiche dell’ingegneria tissutale, questa tecnica altamente innovativa potrebbe presto trovare un utilizzo clinico nella creazione di sostituti valvolari cardiaci prodotti con tessuti alfa-gal negativi e ripopolati con le cellule del paziente, permettendo così la creazione di valvole cardiache altamente “personalizzate”.
“Esprimo i più vivi complimenti al professor Gino Gerosa e al gruppo di ricercatori che hanno contribuito a una straordinaria scoperta”. È quanto dichiara Elisabetta Alberti Casellati, Sottosegretario alla Giustizia, la quale  sottolinea che “ancora una volta la nostra città, Padova, si pone al centro dell’attenzione europea e mondiale e conferma che anche in Italia la ricerca può arrivare a risultati eccezionali. Credo che al professor Gerosa e alla sua equipé debba arrivare il ringraziamento non solo di tutti i nostri concittadini, ma di tutta la comunità scientifica”.