Da Ilario Simonaggio, segretario della Filt – Cgil riceviamo e pubblichiamo unaanalisi sulla soppressione di 27 treni regionali da parte di Trenitalia Spa: “Regione del veneto e Trenitalia Spa, con complice silenzio hanno concordato di tagliare definitivamente dall’offerta ferroviaria regionale 27 treni regionali dal 4 luglio 2011. La Regione risparmia con questa soppressione una cifra di finanziamento ferroviario di 1,7 milioni di euro all’anno.
Si tratta di treni che garantiscono il collegamento della rete a utenti residenti in località periferiche della nostra Regione. Questi treni non potranno mai, per ragioni elementari, avere gli stessi tassi di riempimento dei treni che collegano tra loro i capoluoghi di provincia e di Regione.
Il servizio universale è tale se assicura ai cittadini il sacrosanto diritto di godere del diritto alla mobilità. Per gli utenti che si spostano da/per località minori si tratta in molti casi di un servizio pubblico insostituibile, ben diverso come importanza, dall’offerta che collega i centri più importanti con decine di coppie di treni al giorno.
Dopo l’aumento delle tariffe previsto per il mesi di agosto 2011, questa manovra di taglio si colloca sul solco di una riduzione secca del servizio.
Dopo i tanti treni che sono soppressi quotidianamente questo è l’ennesima riduzione del servizio minimo universale rivolto ai pendolari della nostra regione. Davvero un bel esempio del motto “prima i veneti” per i cittadini di Legnago, Chioggia, Castelfranco veneto, Conegliano, Vittorio Veneto.
Non si è ritenuto di mettere mano ad una rivisitazione e integrazione dell’offerta regionale con servizi sostitutivi, quali maggiori corse di bus che non lascino indifesi questi cittadini.
Il sindacato unitariamente ha insistito in questi dieci mesi passati, perché si lavorasse a un: efficace riordino dell’offerta, potenziamento del servizio per attrarre nuova utenza, a recuperi di efficienza aziendale e gestionale, al miglioramento dell’offerta a bordo e a terra, all’integrazione dei servizi della rete del trasporto pubblico locale, al biglietto unico, all’incremento della velocità commerciale, a treni più puntuali e regolari.
No, non ci stiamo. Si affronti con la necessaria energia il tema di potenziare l’offerta ferroviaria regionale e riqualificare il servizio per migliorare gli indici di qualità attesa e percepita che sono l’unico modo per scongiurare la dissennata politica di tagli ai servizi pubblici.
Se non vogliamo città sempre più congestionate, benessere e salute ad alto rischio, problemi economici e sociali per le persone e le famiglie sempre più insostenibili, la Regione riveda questo provvedimento di taglio secco, senza alternative”.
Il segretario generale
Ilario Simonaggio