“Troppe leggi anticorruzione, non portano benefici”. Così l’ex Pm Carlo Nordio al convegno promosso da Etra

 

La “Responsabilità penale nelle società pubbliche” è questo il titolo del convegno organizzato da Etra che ha radunato amministratori locali e avvocati per affrontare un tema delicato e di strettissima attualità legato alla trasparenza e all’anticorruzione.
Per Carlo Nordio, ex Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Venezia e ospite del convegno “Le troppe leggi anticorruzione in Italia non hanno portato ad alcun beneficio. L’unica strada percorribile per affrontare il problema è quella di eliminare leggi, azzerando la schizofrenia legiferatrice, e semplificare la burocrazia. E’ proprio nei meandri della burocrazia – ha sottolineato Nordio – che si insinua la corruzione”.

L’avvocato Fabio Pinelli nel corso della tavola rotonda su “La relazione tra giustizia, media, opinione pubblica e mercato” ha evidenziato il dato relativo alle assoluzioni nei processi per abuso d’ufficio che arriva all’80% “E’ quindi necessario fare un ragionamento più ampio sull’eliminazione del dogma dell’obbligatorietà dell’azione penale. Per i magistrati in questo momento non è sostenibile portare avanti tutti i procedimenti penali che devono gestire”.

Secondo Andrea Camaiora, docente in “comunicazione trasparente” all’università di Roma Due, Tor Vergata, e ceo dello studio di comunicazione The Skill, “Impegnarsi su anticorruzione e trasparenza significa anche lavorare per un approccio innovativo nel campo della comunicazione trasparente. Ancora oggi vengono sfornate delibere, gare, bandi incomprensibili, scritti in linguaggi fatti apposta per non essere compresi dai più, imperversano burocratese e legalese. Ma se vogliamo società ed Enti effettivamente trasparenti nel loro agire, si deve partire da come vengono redatti i documenti e poi le aziende devono scegliere di comunicare e tenere aggiornata l’opinione pubblica sul proprio operato, fugando i dubbi e le perplessità di fronte a preoccupazioni manifestate da parte di isolati nuclei di persone”.

Andrea Levorato Presidente del Consiglio di Gestione Etra, chiudendo i lavori, ha sottolineato come “L’applicazione di tutte le normative sulla trasparenza e sull’anticorruzione ci hanno aiutato a costruire quel “palazzo di vetro” che tutti vogliamo, e che ancor più i cittadini pretendono da una società che gestisce non solo le loro bollette, ma anche la loro acqua, e il loro territorio l’ambiente in cui vivono.  C’è una pretesa, quanto mai giustificata, di “lealtà” tra chi amministra la cosa pubblica e chi ne usufruisce. Ebbene in questo percorso che ci ha portati ad adottare meccanismi di autocontrollo molto complessi ma che fino ad oggi hanno portato ottimi frutti, ci siamo resi conto che sono due gli elementi intrinsecamente connessi quando ci si fa promotori di quel patto di lealtà chiesto dai cittadini. Sono la trasparenza e la comunicazione”.