Un turismo italiano un pò sotto rispetto alla media europea, con molti problemi per muoversi e con un sistema di prezzi da rivedere.
E’ la sintesi del questionario dell’Osservatorio Professione Donna, che raccoglie una quarantina tra imprenditrici e professioniste che operano nella nostra regione, e che conoscono il settore sia per la loro attività professionale, sia come clienti che viaggiano frequentemente.
Il questionario considera la percezione del nostro turismo all’estero e all’interno, il sistema ricettivo complessivo, il sistema museale, quello infrastrutturale, i servizi informazione, la nostra immagine internazionale.
Rispetto all’Europa la percezione complessiva del sitema turistico italiano è nella media per il 63%, ma al di sotto per il 26%, e molto arreterata per un altro 4%, contro un 7% che la ritiene invece superiore.
Nell’esperienza personale le intervistate hanno segnalato per l’Italia, rispetto al resto dell’Europa, le difficoltà nei collegamenti e nella mobilità, per il 43% ritenuti insufficienti. Per il 31% l’aspetto più negativo è il rapporto qualità/prezzo, e la carenza nel servizi accessori.
Per quanto riguarda il Veneto il quadro è più positivo: a parte l’immagine negativa suscitata da conti pagati a Venezia che finiscono in prima pagina, per 21% il maggiore disservizio è il degrado delle zone stazione. E’ elevata (15%) anche la quota che lamenta servizi di informazione inadeguati ai terminal passeggeri, e la scarsa trasparenza sui prezzi. Infine, per il 10%, gli operatori veneti sono ancora poco organizzati nella vendita on line. Tra i commenti, molte critiche a sedie di plastica e strutture all’aperto inserite senza considerazione per il contesto monumentale.
Per quanto rigurda i servizi ai turisti nei principali terminal del Veneto, in un voto da 1 a 5, in pole position si piazza l’Aeroporto di Venezia con 3,5. Segue l’aeroporto di Verona con 3,0, la Stazione di Verona con 2,7, quella di Venezia con 2,6. Insufficienza per le stazioni di Padova e Vicenza
Per rilanciare il turismo l’Italia deve prima di tutto abbandonare una serie di luoghi comuni ancora molto diffusi. Le due frasi che secondo le intervistate li riassumono meglio sono: “Ai turisti dai quello che vuoi, tanto non capiscono (31%) e “L’Italia è troppo bella e i turisti vengono comunque” (26%).
A proposito di musei, gli slogan che ne riassumono meglio gli aspetti critici sono: buoni i contenuti culturali, pochi i servizi (44%); tanta cultura, poco business (29%); approccio culturale troppo formale (15%).
Per Tiziana Pradolini, commercialista che opera con realtà del settore, e presidente dell’Ordine padovano: “La crescita del turismo estero impone una maggiore cura. L’Italia ha l’offerta migliore ed è giusto che se la faccia pagare. Certo dobbiamo garantire una qualità di servizi adeguata: soprattuto nel Veneto, con presenze straniere oltre il 60%”.
Per Lisa Zanardo, consulente d’impresa, che ha curato il sondaggio: “Nei commenti delle intervistate, si sottolinea la necessità di investire sulla formazione degli operatori del settore, dagli albergatori alle guide turistiche, dai ristoratori ai curatori dei musei. Il nostro profilo è alto, e dobbiamo mantenerlo su tutta la linea”.