Sono i trasporti il punto debole del turismo veneto: disordinati, mal collegati, mal comunicati. Ma il quadro è complessivamente positivo, le prospettive occupazionali buone, con la rete che si rivela sempre più una grande opportunità per tutti, specie nei settori salute e benessere, e nel format “week end”.
E’ quanto emerge dal sondaggio sottoposto a 50 operatrici e imprenditrici del settore turistico della nostra regione selezionate, con il contributo degli uffici Confcommercio di Padova, Treviso e Rovigo, dall’Osservatorio Professionale Donna, l’Associazione che raccoglie un centinaio di imprenditrici e professioniste che operano a nord est.
La ricchezza monumentale del territorio resta il punto di forza del nostro turismo per la metà delle intervistate: altri elementi di forza sono la varietà del paesaggio, il forte numero di siti di interesse turistico e soprattutto l’offerta gastronomica, che si inserisce pienamente nelle caratteristiche, e nelle aspettative, del nostro patrimonio “artistico” con una più marcata regionalizzazione.
A fronte di questa “crescita culturale” del nostro turista, restano da potenziare alcuni servizi del territorio: per il 75% i punti di informazione turistica in loco sono pochi e difficili da trovare, e per l’80% gli aeroporti veneti sono efficienti ma mal collegati.
Secondo le operatrici e professioniste intervistate, un patrimonio così importante richiede un sempre maggiore l’impegno nella formazione professionale: per il 60% la conoscenza delle lingue resta un punto critico, e numerosi sono i solleciti a intervenire anche nei programmi complessivi degli istituti alberghieri.
Da sottolineare che per oltre il 20% delle intervistate è necessario introdurre la formazione continua obbligatoria anche tra gli operatori del settore turistico, specie per il Veneto dove l’aspettativa della clientela, soprattutto internazionale, è molto elevata. E questo non solo per il personale direzionale e front office: ma anche per operatori di bar e ristoranti, dove le organizzazioni professionali hanno già una lunga esperienza formativa.
Il turismo veneto è una opportunità sempre più grande per economia ed occupazione: una opportunità che, per l’80% delle intervistate cresce anche grazie alla rete, considerata un punto di vantaggio per il turismo di qualità del nostro territorio.
Una qualità che ha una particolare connotazione femminile: proprio nel turismo infatti, secondo il 40% delle intervistate, le donne sono più valorizzate rispetto ad altri settori e sono, per la loro alta professionalità, un fondamentale elemento di successo del nostro turismo.
Per Monica Soranzo, presidente Padova Hotels Ascom/Confcommercio: “La “i” delle informazioni turistiche deve essere visibile dal primo arrivo in aeroporto a Venezia, ma anche all’arrivo a Castelfranco. I turisti hanno bisogno di un riferimento immediato per “usare” al meglio il nostro territorio che proprio per la sua ricchezza presenta alcune complessità: per questo servono sinergie con i privati, specie commercio e servizi. Pensate quanti bar e negozi in posizioni strategiche possono diventare punti di riferimento per il turista. Integrando e razionalizzando investimenti, spazi e risorse umane, i risparmi sono immediati.”.
Sulle risorse Lisa Zanardo, coordinatrice dell’Osservatorio Professionale Donna, ricorda: “Sono stati presentati i primi bandi del Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, con finanziamenti di oltre 600 milioni di euro per la creazione e il consolidamento di nuove imprese. Una grande opportunità anche per le aziende turistiche del Veneto con la loro offerta diffusa sul territorio. Il centro studi dell’Osservatorio stima per i prossimi anni un potenziale di 1200 addetti da dedicare allo sviluppo infrastrutturale e formativo delle risorse turistiche”.