Se il buongiorno si vede dal mattino, era probabilmente meglio svegliarsi nel tardo pomeriggio. Verrebbe da dire così a ben guardare com’è andato il primo evento (e neanche tanto grande) proposto dalla fiera di Padova al di fuori di quelli che da anni si susseguono tra i padiglioni di via Tommaseo. Stiamo parlando della sesta edizione di UAU, il raduno delle matricole e degli studenti universitari a pochi giorni dall’inizio delle lezioni nel grande ateneo che tra cosrsi triennali, specialistici e post laurea fa gravitare attorno a Padova tra i 60 e i 70 mila giovani. Una parte di questi si è data appuntamento ieri sera in Fiera, a differenza degli altri anni organizzata in via Tommaseo e non al PalaGeox. Risultato? Una serataccia, e mica solo perchè pioveva, unica circostanza indipendente dalle responsabilità di Matteo Fiorini, organizzatore di eventi molto noto in città: una figuraccia di proporzioni mai viste, o che ha quantomeno pochi precedenti a Padova, a leggere i commenti che come uno tsunami hanno travolto la pagina ufficiale dell’evento e in generale i social network. Una sequela di gente che vomitava, scippi di collanine in pista, atti vandalici fuori dalla fiera e dentro, alle 2 spray al peperoncino spruzzato nel grande spazio, con conseguente fuggi fuggi dei presenti. Ed ancora giubbotti persi, code con rischio di rissa e profusione di spintoni ai guardaroba. Tralasciando l’assenza, sempre a differenza degli anni scorsi di un qualsiasi servizio di bus navetta o trasporto pubblico, e un impianto audio definito “da sagra”.
UAU sta per unique and unforgettable. Unico rischia di esserlo, questo evento in fiera, indimenticabile, anche, per chi vi ha partecipato. Caustico un commento di un partecipante alla serata: “Perfino la serata in cui mi ha mollato la mia ex è stata migliore di questa”.
Alberto Gottardo
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