Il 30 marzo la anteprima del docu-film ‘Una Scelta di Speranza’ del regista Alberto Still. Per le scene uniche che lo caratterizzano, preannuncia emozioni forti questo Documentario girato da un italiano all’interno di un centro di accoglienza occupato.
La storia vera, oggetto del libro “Come sono diventato vedente non vedente, vita da orfani” di Florence K. è affrontata e documentata in questo docu-film girato dal regista Padovano con esperienza internazionale Alberto Still. Al centro del documentario, il percorso di vita di un ragazzo Eritreo che, rifiutando la beneficenza di stato, compie tutti gli sforzi di studio e di lavoro per inserirsi in Italia fino a crearsi una famiglia. Approdato in Italia dopo essere rimasto orfano, Sahle, eritreo di vent’anni, dati i costi di alloggio scopre l’impossibilità di arrivare a fine mese con i pochi soldi guadagnati. Da qui inizia il racconto Una Scelta di Speranza, che rivela gli sforzi di integrazione necessari a integrarsi di un profugo volenteroso e onesto, che decide di andare a vivere in un centro di accoglienza senza acqua corrente e senza riscaldamento, per riuscire a far quadrare i conti.
Il docu-film è sviluppato in tecnica mista con riprese di reportage, ricostruzioni in docu-fiction e interviste. Le interviste con opinioni e testimonianze, sono rafforzate dagli episodi testimoniati direttamente dalla macchina da presa, in prima persona. Il regista vive a contatto diretto e racconta la situazione sul campo anche con l’ausilio di telecamere nascoste per trasmettere immagini che catapultano lo spettatore direttamente nel viaggio di una realtà quotidiana forte e disillusa dove la speranza combatte e vince contro la disperazione.
Con testi originali in inglese e italiano, il documentario apre uno squarcio su una realtà scomoda che molta politica sembra avere caparbiamente rimosso. Il fotografo e l’autrice hanno seguito sistematicamente in lungo e in largo il percorso di un volonteroso immigrato determinato a integrarsi in Italia. Ne risulta una mappatura di sforzi, vissuti e luoghi abbandonati all’incuria e affidati agli sforzi volontari e di speranza, dei singoli individui.
Immagini non celebrative che offrono riflessioni e confronti tra le contraddizioni di una casa occupata, infangata in uno stato insalubre e disumano, a pochi metri da alberghi di lusso e da quartieri fieristici.
Riflessioni che vanno a insistere sugli sforzi necessari per integrarsi, al di là della ricerca di immagini di impatto giornalistico e al di là della retorica religiosa, del fondamentalismo islamico della spettacolarizzazione della guerra.
Alberto Still è entrato all’interno del centro d’accoglienza, girando immagini di un microcosmo scioccante al paragone dei proclami politici in Europa e nel mondo.
Le immagini sono esclusive, partendo dal presupposto che il regista è l’unico fotografo e professionista dei media che è riuscito a entrare, con l’approvazione degli ospiti rifugiati, e filmare all’interno della casa occupata.
Le foto testimoniano meticolosamente esterni e interni di questi edifici e le diversità degli stili di vita dei rifugiati, in violenta contraddizione col destino opposto dei colossi economici che li circondano a pochi metri. Da un lato del marciapiede, grattaceli e immobili di pregio, perfettamente tenuti e funzionati, che ospitano alberghi di lusso, fiere, cliniche di chirurgia estetica e redazioni. Dall’altro lato del marciapiede, un edificio abbandonato e in completa rovina.
Merito di questo documento visivo è anche l’avere fermato nelle immagini, prima dell’oblio, la storia e le vite in un luogo che ha segnato l’esistenza di persone in fuga dalla disperazione. Un documentario pertanto tragicamente prezioso, che raccoglie le uniche immagini mai girate in un centro di accoglienza occupato (per la precisione, nella città di Padova), prima dello sgombero.
Il film e’ stato finanziato dalla Fondazione Studi Bressan, da sempre impegnata nella promozione sociale a Padova, con corsi di formazione per adulti. Molte scene sono state riprese a Padova, da Prato della Valle alla scuola Petrarca.
Nella colonna sonora del film, tra le arie interpretate, insieme al tema principale FOSSILS, del maestro KYLE PRESTON di Seattle – Washington, anche la canzone d’amore PRETEND AND WALK OUTSIDE, scritta e interpretata da KRACKATOA, compositore Britannico trasferitosi in Nuova Zelanda.
Regista, il Film-maker Alberto Still©, specializzato in corto metraggi corporate per aziende, fotografo professionista con oltre 25 anni di esperienza nel mondo della comunicazione visiva internazionale e membro italiano dell’associazione di fotografi internazionali American Photography Artists®, nonchè autore pubblicato con il manuale pratico “Fotoritocco Passo Passo”, curato in italia da Runa Editrice.
Prima di approdare nelle sale cinematografiche italiane, il documentario sarà presentato in anteprima nazionale gratuita Giovedì 30 marzo, alle 17:30 a Padova presso la sala proiezioni “Beati i Costruttori di Pace”, in Via Antonio Da Tempo 2, con una tavola rotonda sui cortocircuiti dellattuale sistema d’immigrazione.
Oltre alla proiezione gratuita del film, la serata, presentata in collaborazione con le Missioni Comboniane e la Fondazione Studi Bressan, offrirà infatti anche un incontro con il regista e una tavola rotonda organizzata e ospitata da Don Albino Bizzotto, responsabile dell’associazione Beati i Costruttori di Pace.