Tantissimi giovani per uno spettacolo davvero moderno. Valerio Lundini domenica sera ha dato il meglio di sè sul palco del Gran teatro Geox di Padova, location che nonostante i rigorosi protocolli covid, sta tornando ad essere il fulcro degli spettacoli a nord est.
E anche quello di Valerio Lundini è stato un ritorno dopo che quest’estate aveva portato il suo “Il mansplanning spiegato a mia figlia” già a Padova al Parco Europa. E chi è tornato a vedere lo spettacolo lo avrà trovato uguale a sè stesso? No perchè la pratica del canovaccio ha fatto bene al bravo attore che in effetti ha dimostrato a qualche mese di distanza di padroneggiare davvero bene tutta la tempistica e la ritmica fatta di continui contrappunti dell’ora abbondante di risate e fuochi d’artificio del non sense che sa regalare.
Chi non ama gli spoiler di fermi qui.
Battuta che capiranno solo quelli che hanno visto lo spettacolo: Lundini mi è sceso quando ha fatto lo scendiletto di Papa Francesco. Il passaggio tecnicamente più divertente? quello del rifacimento in soggettiva di Grease. La battuta più riuscita? Quella sulla sb***a. Poi si comincia subito a ridere già nel primo pezzo al pianoforte con il passaggio sui video, efficacissimo per altro: finalmente a teatro senza essere impallati dallo scemo di turno che filma. Mi pare un passo in avanti non da poco.
Chi ama il musical verrà accontentato già sabato 22 gennaio quando al Gran teatro Geox di Padova arriva una bella trasposizione teatrale di Ghost, l’indimenticabile filmone del 1990 interpretato da un trio d’eccezione sul mega schermo: Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg.
L’eterna storia d’amore tra Sam e Molly contin
Trasposizione fedele del film vincitore di un Golden Globe per la miglior attrice non protagonista (Whoopy Goldberg) e per la miglior sceneggiatura, Ghost Il Musical mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico, ma sposa appieno le regole del teatro.
Protagonisti? Il fantasma di un uomo assassinato, la donna che amava in vita e continua ad amare da spirito, una strampalata medium che può restituirgli la voce e un assassino in attesa di essere scoperto e portato all’Inferno. Un thriller romantico, dove la suspense creata dai continui colpi di scena si alterna alla dimensione interiore del ricordo, una storia che indaga il senso dell’amore quando vive oltre il tempo. Anzi, quando è l’altrove irraggiungibile a renderlo autentico.
Tratto da Ghost, il cult movie della Paramount Pictures che dagli anni ‘90 ha commosso generazioni di spettatori, Ghost Il Musical, adattato per il teatro dallo sceneggiatore originale Bruce Joel Rubin, con la regia di Federico Bellone e la regia associata di Chiara Vecchi.
La forza di Ghost Il Musical è soprattutto nella storia. Sono gli archetipi dell’amore che non può ritornare alla fisicità terrena a generare nel pubblico fascino e inquietudine. Dal mito di Orfeo che non può guardare la sua Euridice se non a costo di perderla per sempre fino alla letteratura romantica che ha ispirato gli atti bianchi di molti balletti, animati da spiriti di fanciulle innamorate.