A poche ore di distanza dalla diffusione degli ultimi dati Istati sulla disoccupazione (ad ottobre ancora ai massimi con un 12,5% e un record per la disoccupazione giovanile che balza al 41,2%) appare quanto meno singolare trovare imprenditori che faticano a trovare nuovi collaboratori. E questo a maggior ragione se non si richiede nessuna esperienza specifica, nessun vincolo di età, nessuna formazione acquisita né competenza. Eppure è la quotidiana realtà se ci si occupa di vendita “porta a porta”. Anche se si è uno dei gruppi più importanti a livello nazionale come Juice Always on (27,7 mln di euro di fatturato, 1500 venditori in tutta Italia, +8,8% di fatturato complessivo del settore). “Facciamo fatica per tanti motivi – ha spiegato l’amministratore delegato Raffaele Di Nardo – perché c’è diffidenza nei confronti di questo settore, perché molte persone continuano ad inseguire il miraggio dello stipendio fisso e del lavoro a tempo indeterminato, perché ci si continua ad ostinare a cercare professioni che oggi sono ormai fuori mercato, perché ci sono tutta una serie di luoghi comuni sul fatto che questa sarebbe una professione umile o che andare a bussare di porta in porta è una cosa da “vù cumprà””.
Le stime per il 2014 di Juice Always on puntano, in previsione di una svolta green dei servizi commercializzati, a rafforzare la propria rete di vendita passando da 1300 a 1800 venditori e da 65 a 90 uffici in tutta Italia. In quest’ottica sono ormai pronte ad essere inaugurati nuove sedi a Lecce, Mantova, Milano, Padova, Pavia, Perugia, Pesaro, Roma, Torino, Udine, Mestre. Eppure trovare 500 nuovi venditori da impegnare per potenziare la rete esistente sembra un’impresa. “E’ comprensibile e rispettabile che si cerchi in ogni modo di inseguire i propri sogni – ha continuato Di Nardo – ma sempre più spesso ci arrivano curricula con dei veri e propri “buchi” temporali di sei mesi, anche un anno di disoccupazione. Per questo ci stupiamo quando fatichiamo così tanto a trovare del personale nuovo. Magari per molti non sarà il massimo dell’aspirazione il porta a porta, ma penso sia sempre meglio che stare a casa ad attendere una chiamata o una mail”.
Il gruppo Juice Always on si occupa di reclutare personale per, forse, la forma più antica e genuina della vendita: il porta a porta. Fornendo comunque ai propri collaboratori una formazione a 360 gradi, dalle tecniche di approccio al cliente alle strategie di vendita, per finire con tutte i compiti burocratico-amministrativi. Competenze, almeno quelle relative alla vendita, di certo spendibili anche in altri campi. “Riceviamo curricula di studenti, giovani senza esperienza, 50enni usciti dal ciclo produttivo, esodati a cui manca una manciata di mesi di lavoro per andare in pensione. Bene tutti quanti, per noi non fa differenza: le competenze si acquisiscono e l’esperienza si crea sul campo – ha continuato Raffaele Di Nardo – La crisi non è una problema per noi, anzi, proprio a causa della crisi si è riscoperta questa antica forma di commercio che è il porta a porta. L’unico ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi è la difficoltà nel trovare nuovi collaboratori”.
Juice Always on è leader in Italia nel settore del direct selling. Nasce nel 1995 da un’idea di Raffaele Di Nardo e ha sede a Padova. Nel 2012 ha raggiunto i 27,7 milioni di euro di fatturato (600 mln di indotto). Da anni lavora per conto di grandi marchi e aziende multinazionali come Enel, H3G, Gas de France, British Telecom, Enel, Tele2, Sorgenia, Disney, Sky e molti altri. Attualmente conta 1500 lavoratori, 1.300 dei quali venditori distribuiti in 65 filiali in tutta Italia. L’età media dei venditori impiegati è di 24 anni. Da sola Juice realizza il 25 per cento delle vendite porta a porta di tutto il settore dell’energia e del gas naturale in Italia (600 mila clienti dei 2,5 milioni che in Italia ogni anno transitano dal mercato vincolato a quello libero).