Il 13 maggio è il compimento della prima tappa dell’iniziativa Coming to 2011, promossa dal Movimento di Volontariato Italiano e dedicata ad una duplice ricorrenza: il 150° anniversario dell’unità d’Italia e l’Anno Europeo del Volontariato. Una doppia celebrazione, dunque, ma soprattutto un’occasione per riflettere e mettere a fuoco i tratti e i nodi caratterizzanti del volontariato italiano.
Due gli appuntamenti in programma venerdì 13 maggio: alle ore 17.30 nella Sala Anziani di Palazzo Moroni verrà presentato il volume Per l’Italia. 150 anni di cittadinanze attive. Un’occasione per discutere della fondazione e della crescita della cittadinanza attiva in Italia. Alle ore 21.00, nell’auditorium del centro Altinate – San Gaetano il Concerto-spettacolo Goldberg 150: esecuzione per trio d’archi delle Variazioni Goldberg (BWV 988) di J. S. Bach, e proiezione di immagini in memoria di momenti in cui la società civile italiana ha operato per il bene comune. L’ingresso ad entrambi gli eventi è libero.
La premessa generale da cui prende le mosse il progetto è legata a doppio filo ad un’idea di Stato che spesso, banalmente, si è voluta indicare come aleatoria e intangibile. Ciò che si vuole mettere in luce è innanzitutto l’ipotesi che l’Italia e la storia italiana non possano essere comprese e declinate solo attraverso la cronologia degli eventi bellici e militari, dello sviluppo industriale o della politica istituzionale. Il processo di costruzione dell’Italia è un corpo complesso, frutto anche del pensiero e dell’azione di donne e uomini che hanno contribuito ad ampliare e ad aprire nuovi spazi di cittadinanza. Unire gli italiani significa quindi creare ponti dove ci sono fratture, riconoscere diritti dove essi sono negati, sostituire la discriminazione con l’uguaglianza; dare forma alla coesione sociale, solidarietà, integrazione, sviluppare il welfare, migliorare le condizioni di lavoro, diffondere l’istruzione e la cultura. In questo senso, il nostro punto di osservazione è esplicitamente parziale: ripercorrere la storia italiana vuol dire attribuire un ruolo vitale alla memoria dell’Italia solidale. A livello metodologico, assumere il sociale come lente d’ingrandimento della realtà, appare una questione complessa, soprattutto in un lavoro che non ha la pretesa scientifica di completezza e di omogeneità, né l’onere del rigore documentale.
In questo primo volume ci è parso quindi necessario adottare una struttura e un linguaggio quanto più diretti ed efficaci e per questo si è scelto di procedere con un registro narrativo che si muovesse attraverso le biografie di uomini e donne che hanno fatto dell’Italia un luogo di diritti realizzati.
Le biografie scelte non sono e non vogliono rappresentare un elenco esaustivo, non hanno l’obiettivo di raccontare l’intera evoluzione che il nostro Paese ha conosciuto, men che meno stilare una graduatoria di valore dal tono agiografico. Più semplicemente, esse indicano alcuni dei modi in cui l’essere cittadini attivi si è manifestato nell’arco della nostra storia unitaria, indipendentemente dalla varietà degli approcci, delle convinzioni ideologiche, delle formazioni culturali. Ampia pluralità, dunque: dall’orizzonte europeista di Altiero Spinelli alle battaglie civili di Nilde Iotti, dalla filantropia protofemminista di Laura Solera Mantegazza al modello cooperativo di Luigi Luzzatti; il cristianesimo sociale di San Leonardo Murialdo, l’esperienza partigiana di Eugenio Curiel, il ruolo politico e culturale di Luciano Tavazza, l’esercizio di antimafia di Placido Rizzotto. E ancora: Giuseppe Toniolo, Piero Calamandrei, padre Ezechiele Ramin, solo per citare alcuni nomi. La scelta non è stata semplice, ma vogliamo pensare di aver individuato personalità sotto traccia, talvolta non molto note e visibili, ma dotate di un grande carica ideale e una forte capacità di testimonianza. Il loro tratto distintintivo è la capacità di lettura della realtà contemporanea, l’ideazione di soluzioni anticipatorie alle domande, ai bisogni sociali e politici che si manifestavano. Sappiamo che i cambiamenti si realizzano grazie a una pluralità di sforzi e contributi, ma ciò non nega la possibilità di raccontare singole storie, di riflettere sul valore di specifiche esperienze, capaci di innescare quel quotidiano impegno che dà significato a un territorio. Conoscere le loro traiettorie di vita corrisponde a conoscere i valori, le battaglie politiche e l’impegno culturale che fondano la (struttura della) società civile italiana. Se noi ci riconosciamo italiani è anche grazie all’eredità ideale che raccogliamo, poiché continuiamo il percorso di persone che con le loro azioni ci hanno indicato una società più giusta. La forza della loro memoria sta nel nostro impegno futuro.L’incontro del 13 maggio è dunque un’occasione per discutere della fondazione e della crescita della cittadinanza attiva in Italia. Alla discussione interverranno Emilio Noaro (presidente del Mo.V.I. Veneto), Franco Bagnarol (presidente del Mo.V.I. nazionale), Emanuele Alecci (presidente dell’associazione Luciano Tavazza e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali del CNEL) e Giulio Marcon (presidente del comitato scientifico della Scuola del Sociale della Provincia di Roma).
Quella padovana sarà soltanto la prima delle presentazioni previste. Seguiranno, infatti, nei prossimi mesi, altri momenti di divulgazione dell’iniziativa in tutt’Italia. Prossime tappe già messe in calendario sono Terra Futura a Firenze dal 20 a 22 maggio e Reggio Calabria ad inizio giugno.
Per ulteriori informazioni: www.comingto2011.it e a scriverci a [email protected]