Actv assumerà circa un centinaio di operatori, tra 40 e 50 autisti e tra 40 e 50 marinai, con contratti a tempo determinato di formazione lavoro o apprendistato. Lo ha annunciato oggi il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, durante l’incontro con azienda e sindacati convocato alla luce dei disagi che si sono verificati negli ultimi fine settimana, e nel ponte dell’1 novembre in particolare, con lunghe file di passeggeri agli imbarcaderi e corse insufficienti. “Sono immmagini che non vogliamo vedere mai più”, afferma Alberto Cancian, dell’Unione sindacale di base, che oggi all’incontro ha chiesto chiarimenti sulle iniziative che si intendono prendere per evitare che la situazione si ripeta.
E la risposta è arrivata, con l’annuncio delle assunzioni che, spiega alla ‘Dire’ Marino De Terlizzi, segretario della Fit-Cisl Veneto, se avverranno con le forme contrattuali anticipate “diventeranno poi a tempo a tempo indeterminato”. Anche se I sindacati chiedevano 100 marinai e 100 autisti, si tratta di una “buona apertura”, soprattutto considerando che “ad oggi mancano 64 milioni di incassi, e la previsione è che alla fine dell’anno l’incasso sia inferiore di 72 milioni sul 2019”.
Actv “ha avuto un anticipo di 25 milioni dal Comune di Venezia per pagare gli stipendi e i fornitori, e il Comune rinuncerà anche quest’anno a 11 milioni di trasferimenti dall’azienda. La preoccupazione è che i ristori del 2020 devono essere ancora liquidati, e c’è un’esposizione di cassa di 39 milioni di euro che fa paura”, evidenzia De Terlizzi. Ad ogni modo “tutto il 2021 sarà coperto tra ristori e risparmio dei costi, ma se al 31 dicembre finisce lo stato di emergenza il 2022 è un’incognita”, anticipa poi il sindacalista. “In relazione a questo il sindaco ha detto di voler mantenere l’in-house, I livelli di occupazione e i servizi. Per fare tutto questo chiede di fare un piano industriale con un piano economico finanziario di nove anni, e chiede anche la possibilità di riorganizzare servizi e azienda in modo da rilanciarla. Quindi ha dato mandato all’azienda di riconvocare la prossima settimana le organizzazioni sindacali che ci stanno per ridefinire in un accordo quadro un integrativo unico delle tre società del gruppo, Vela, Actv e Avm”.
La Fit Cisl “dice sì all’in-house senza se e senza ma”, chiarisce poi De Terlizzi, evidenziando la necessità che il nuovo integrativo sia equo per tutti i lavoratori del gruppo. “Noi siamo pronti al confronto, sappiamo che non sarà facile e che ci saranno momenti di tensione, ma per il bene dei lavoratori, degli utenti e dell’azienda dobbiamo accettare. Anche perché nove mesi di confronto ad oggi non hanno portato a niente a vantaggio dei lavoratori, che oggi stanno facendo sacrifici e turni
inaccettabili”.
La Fit-Cisl non intende quindi aderire allo sciopero già annunciato per il 15 di novembre, anticipa De Terlizzi. Sciopero che potrebbe anche essere cancellato dopo l’apertura alle assunzioni e al confronto, anche se questa ipotesi sembra lontana dato che già oggi Filt Cgil, Uil Trasporti e Ugl non hanno partecipato all’incontro, delegando le Rsu.
Per quanto riguarda poi il tavolo istituzionale su quantità e qualità del servizio richiesto dai sindacati, “il sindaco ha dichiarato che i ministeri stanno facendo una ricognizione dei residui attivi dei fondi non distribuiti o dei fondi aggiuntivi che le aziende non avevano diritto di percepire e hanno percepito. Nel momento in cui questi fondi saranno conguagliati Actv ne beneficerà in quota parte”, conclude De Terlizzi. “Dopodiché proseguirà il tavolo istituzionale sulla specificità di Venezia e sulla quantificazione del servizio e delle risorse necessarie e i sindacati confederali potranno farne parte in modo da fare lobby per far riconoscere maggiori risorse a Venezia”.