Se la verità quasi mai paga, specie in campagna elettorale, è anche vero che le promesse iperboliche possono garantire un consenso nell’immediato, ma nel lungo periodo (ahimè) hanno gambe corte che non portano lontano, come le bugie.La vicenda dell’apertura dei bar fino alle 2 di notte e della patente a punti promesse da Bitonci ne sono una plastica dimostrazione.A pochi giorni dal voto amministrativo, durante l’assemblea in sede Appe avevo spiegato ai baristi che la città è un organismo complesso: può vivere bene se poggia su un sereno equilibrio, per quanto difficile da trovare, tra le attività commerciali e la quiete a cui hanno diritto non solo i residenti, ma anche i turisti che soggiornano negli alberghi. Senza dimenticare la responsabile compartecipazione delle persone che girano la città di sera, in particolare gli studenti. Dopo il mio intervento, agli stessi baristi parlarono Massimo Bitonci e Maurizio Saia, che promisero tutto e subito.
Anzi, andarono molto ben al di là delle richieste e ricevettero per questo sicuramente più applausi di quelli che poterono suscitare le mie parole, dettate dalla serietà e dalla responsabilità di chi intende portare avanti con onestà una azione di governo. Senza prendere in giro nessuno. Perché, fondamento del rispetto reciproco fra un amministratore e un cittadino, sia esso organizzato o singolarmente inteso, è potersi guardare negli occhi, coltivare un rapporto di fiducia vera.
Ovvio che il ‘tutto-e-subito’ ha garantito di vincere le elezioni, ma a quasi un anno dall’insediamento dell’amministrazione Bitonci-Saia-Buffoni non è ancora arrivato e non arriverà…Clicca qui per continuare a leggere
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