Ben 60 ex consiglieri presentano un ricorso contro la riduzione dei loro vitalizi decisa dalla Regione Veneto. Gli ex consiglieri, i cui nomi sono noti e sono stati già pubblicati dalla stampa, sono rappresentati e difesi dall’avvocato Paniz di Belluno. Proprio lui, quello che in Parlamento sostenne che “Ruby è nipote di Mubarak”, ora cerca di far digerire questo sopruso ai cittadini del Veneto.
“Ho letto reazioni di ogni tipo, commenti e critiche, ma sono solo parole. Sembra che nessuno abbia il coraggio di intervenire davvero contro una azione che ritengo immorale. Per questo motivo, come avevo già annunciato, ho depositato un ricorso ad opponendum, come semplice cittadino e contribuente della Regione Veneto. La mia opposizione è uno strumento previsto dalla legge.” dichiara Jacopo Silva, Consigliere Comunale a Padova.
Come è noto si tratta di 226 assegni vitalizi erogati dal Consiglio regionale del Veneto (tra i quali 45 di reversibilità per altrettante vedove) per un totale di oltre 11 milioni annui (a fronte dei soli 9 spesi per le retribuzioni dei consiglieri in carica) che in alcuni casi si vanno a sommare ad altri vitalizi percepiti da chi ha ricoperto anche cariche parlamentari. L’oggetto del contendere è un contributo di solidarietà, cioè una riduzione del vitalizio con un prelievo temporaneo (3 anni) e proporzionale al reddito e alla somma percepita (dal 5 al 15 %).
“Ritengo che bisognerebbe consentire a chi termina la carriera di percepire la stessa pensione che avrebbe avuto se avesse lavorato dove era impiegato prima della elezione, alle stesse condizioni, alla stessa età e pagando tutti i contributi previsti. Qui invece siamo di fronte a vitalizi con somme molto importanti versati a ex consiglieri ancora giovani e che in alcuni casi hanno fatto solo un mandato di 5 anni!”, spiega Jacopo Silva. “Perciò trovo inaccettabile che questi signori si giustifichino richiamando addirittura diritti costituzionali. I vitalizi non sono diritti, ma inaccettabili privilegi!”
Il ricorso, presentato da Jacopo Silva come semplice cittadino e contribuente della Regione Veneto, è stato predisposto da un brillante studio legale padovano, composto solo da giovani avvocati esperti in diritto amministrativo, che si è reso disponibile a collaborare alla stesura dell’atto. Lo studio ha già raccolto numerosi successi in note vicende degli ultimi mesi.
Invito quindi tutti i cittadini del Veneto ad unirsi a me (ho già raccolto moltissime adesioni personali) in una sorta di “class action”: interverremo per contrastare il ricorso e conseguirne il rigetto.