Alessandro Zan, candidato all’Europarlamento nel collegio Nord Est con Sinistra e Libertà esprime viva preoccupazione per l’imminente inserimento della centrale Enel di Porto Tolle tra i siti comunitari destinati alla CCS (cattura e stoccaggio del carbonio).
“Ho preso visione della proposta della Commissione europea relativa al finanziamento degli impianti energetici di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Il documento, attualmente ancora al vaglio del Parlamento di Strasburgo inserisce ufficialmente la centrale a carbone di Porto Tolle nel Delta del Po tra i siti comunitari destinati al recupero del carbonio. Come commissario dell’ Ipcc (integrated pollution prevention e control) mi sono occupato del gruppo di lavoro relativo all’inquinamento prodotto dalla centrale Enel di Porto Tolle, esaminando i piani di sviluppo dell’impianto del Rodigino e le possibili ed eventuali inclusioni delle Mtd (migliori tecnologie disponibili). A questo riguardo ricordo che tra gli elementi più allarmanti nella presunta riconversione della centrale Enel al cosiddetto “carbone pulito” spicca l’assenza di una programmazione territoriale che definisca il tempo massimo di funzionamento dell’impianto CCS. In altre parole non c’è traccia di opere di successiva riqualificazione ambientale e nemmeno l’ombra di progetti in grado di tutelare i posti di lavoro legati alla centrale del Delta del Po, quando l’impianto avrà inevitabilmente esaurito la sua funzione”, puntualizza Alessandro Zan.
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