Ci attendiamo tutti un primo positivo riscontro dai lavori del Consiglio Nazionale in corso di svolgimento a Roma, con l’assunzione da parte della classe dirigente del PDL di nuove responsabilità nei confronti della stragrande maggioranza degli italiani che ci chiede un deciso cambio di marcia. L’indicazione da parte dell’assemblea del nuovo Segretario Nazionale Angelino Alfano non dovrà essere solo un passaggio di facciata, ma dovrà attivare nuovi meccanismi che consentano di coinvolgere i militanti, gli attivisti e i cittadini rendendo effettiva la rappresentatività non solo per le cariche interne al Partito, ma anche e soprattutto per quelle esterne.
Siamo in presenza, come è emerso dalle urne, di un terremoto politico che va gestito e va affrontato con molto raziocinio e con la voglia di creare quella rete che consenta di puntare decisamente su una politica di qualità di cui hanno bisogno l’Italia, il Veneto, la nostra Provincia e la nostra città. Una Politica di qualità che si può esprimere con una classe dirigente di uomini e donne che sappiano assumersi responsabilità di fronte alle loro comunità, rapportandosi con il corpo elettorale o il blocco sociale che li ha espressi in maniera costante, facendo tesoro di quelle esperienze che possono maturare solo all’interno di forze politiche radicate ed organizzate. Ecco perché, partecipando ai lavori del Consiglio Nazionale, sosterrò quelle iniziative per introdurre la possibilità di capitalizzare le esperienze politiche maturate nel territorio, affinché nelle liste per le elezioni europee, nazionali e regionali venga riservato il 75% delle candidature a coloro che abbiano fatto parte, almeno una volta, delle Giunte o degli organi assembleari elettivi di Comuni, Province o Regioni.
Il PDL si dovrà innovare anche creando momenti di partecipazione attiva che possono essere espressi attraverso la forme intelligenti di primarie che garantiscano la democrazia diretta all’interno di tutto il Centrodestra, per mettere la classe dirigente in condizione di essere rinnovata anche attraverso una rotazione dei quadri dirigenti che consenta anche ai più giovani di fare esperienza senza rimanere ai margini del Partito. Contemporaneamente ci auguriamo che venga finalmente adottato all’interno del Partito un Codice Etico che permetta alla nostra forza politica di affrontare compiutamente anche il tema della questione morale che attraversa orizzontalmente qualsiasi realtà. Introdurre per dirigenti, candidati ed amministratori una carta dei diritti e doveri morali può essere un mezzo efficace a disposizione del PDL per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto del Partito.
Vi è anche la necessità di attivare nuovi meccanismi, alimentando un confronto serio che promuova la discussione al fine di individuare posizioni politiche che consentano un impegno compatto sui temi del divenire: dalla difesa attiva del mondo produttivo ai temi legati al welfare, dalle attività per garantire la legalità ai temi legati alla difesa civica per tutelare il cittadino sempre più impotente di fronte alle burocrazia imperante. Dobbiamo dimostrare di essere forza matura di Governo, ma al tempo stesso dobbiamo intercettare quell’ansia di cambiamento e di scontento nei confronti di alcuni apparati dello Stato che non siamo riusciti a modificare. Quella rivoluzione liberale troppo spesso annunciata si è arrestata per i troppi intoppi che abbiamo dovuto subire, legati ai ritardi sulle riforme delle istituzioni, al Patto di Stabilità, alle troppe incrostazioni all’interno del sistemo amministrativo dello Stato.
I cittadini chiedono a gran voce risposte e chiarezza da parte di una classe dirigente che in questo momento deve dimostrarsi all’altezza dei mutamenti che stanno avvenendo nel tessuto sociale e nel quadro politico. Un po’ di coraggio e uno scatto di orgoglio possono permetterci ancora di fare la differenza.
Dirigente Nazionale PDL
Raffaele Zanon