Anche a Padova il Partito del “NON FARE” (PdNF) è trasversale e molto potente. Non ci si deve stupire, il “non fare” ha vita molto più facile del “fare”, esattamente come il disordine è più probabile dell’ordine e il rumore è più frequente della musica: il rumore infatti non richiede creatività, nasce da qualsiasi situazione di confusione, mentre la musica deve essere ideata, diretta, suonata.
Attenzione a non confondere il Pdnf con il “fare diversamente”, in questo caso bisogna porsi il problema di essere coerenti e di creare le condizioni per realizzare i propri obbiettivi.
Si sa che non è per nulla semplice realizzare un’opera pubblica, qualunque essa sia. Per riuscirvi occorrono una serie di atti coordinati tra loro che vadano tutti nella stessa direzione. Si tratta di anni di lavoro paziente e meticoloso, perché ad ogni tratto del percorso può succedere che il meccanismo si inceppi, che tutto ciò che è stato fatto in precedenza venga vanificato da un cavillo burocratico, da un ostacolo, da un incidente.
Il caso “Auditorium di Padova” è emblematico in tal senso e spiega come funziona il PdNF.
COERENZA: il PdNF non ha il problema della coerenza, per non fare si possono usare argomenti contraddittori tra di loro: “l’Auditorium è troppo costoso”, “L’Auditorium è troppo piccolo” e “all’Auditorium manca la torre scenica”. Sono argomenti tra di loro contraddittori perché, se costa troppo, evidentemente non si può pretendere di farlo più grande ma… per il PdNF non è un problema, ciò che conta è creare ostacoli.
SERIETA’: il PdNF non ha il problema della serietà; pone condizioni, ma la loro soluzione non dissolverà le ostilità. “L’Auditorium a piazzale Boschetti potrebbe creare problemi idraulici alla Cappella degli Scrovegni” (difficile capire come, visto che tra i due siti c’è di mezzo un fiume), “Bene verifichiamo” risponde chi vuole andare avanti… No! risponde il PdNF, perché comunque il posto è sbagliato: “va fatto in periferia della città”, “va fatto in Prato della Valle”, “va fatto a Brusegana”. Indicare più posti, compresi quelli non più disponibili, più improbabili e assurdi, non è un problema per il PdNF: si possono indicare tanti siti contemporaneamente dove… NON fare l’Auditorium.
CONCRETEZZA: il PdNF non ha il problema della concretezza: “facciamolo di 2500 posti”, “usiamo i soldi per salvaguardare l’ambiente”, “usiamo i soldi per la nuova Questura”. Chi lancia queste proposte sa benissimo che quelle risorse non saranno mai destinate ai fini che indica, ma questo per lui non è un problema! Il suo obbiettivo è impedire, bloccare, fermare; e se non si farà l’auditorium da 2500 posti, non si finanzierà l’ambiente, non si finanzieranno fognature e la nuova questura, l’importante è mettere i bastoni tra le ruote.
TEMPESTIVITA’: il PdNF non ha il problema del tempo, anzi “far perdere tempo” è una delle sue strategie principali e per questo propone commissioni di indagine, studi ed approfondimenti, discussioni e rivalutazioni. Non interessa l’oggetto, interessa far passare il tempo, allontanare la realizzazione dell’opera.
PRIORITA’: altro diversivo! “l’Auditorium non è una priorità”, naturalmente non viene detto quale sarebbe la priorità, e quando verrebbe il tempo di una grande sala per la musica. Per indicare le priorità bisogna infatti avere un’idea di città, un progetto per Padova, voglia di fare: l’esatto contrario della ragion d’essere del PdNF che cerca pretesti per non operare.
La verità è che a Padova si discute da decenni e, da alcuni anni, si lavora per realizzare una struttura bella e funzionale, in grado di valorizzare le grandi manifestazioni di musica classica (non è un sogno, nella vicina Vicenza è stato realizzato un teatro di 1000 posti con un “ridotto” di 400). La nostra città ha un’eccellenza musicale di prestigio internazionale, basti pensare ai Solisti Veneti, all’Orchestra di Padova e del Veneto, al nostro Conservatorio musicale. Sono stati eseguiti studi approfonditi e sempre pubblicati, è stato individuato, in accordo con L’Amministrazione Provinciale, il sito di Piazzale Boschetti, è stato fatto un concorso internazionale con commissari di tutte le realtà cittadine, che ha consentito di selezionare il progetto di Klaus Kada. Grazie alla Fondazione CARIPARO sono state reperite gran parte delle risorse per realizzarlo.
Non permettiamo al PdNF di buttare via tutto e di far perdere a Padova questa straordinaria opportunità, perché in cambio non c’è qualcos’altro di bello e di nuovo, ma il nulla.
Flavio Zanonato Sindaco di Padova