Zanonato risponde sulla polemica calabresi = ‘ndrangheta

 

“Non ho mai pensato di associare la ‘ndrangheta ai calabresi”. A dirlo è il sindaco di Padova Flavio Zanonato in riferimento ad una polemica giornalistica montata a seguito di alcune frasi riportate dalla stampa secondo cui il sindaco si sarebbe rivolto ad un consigliere comunale d’opposizione facendo un accostamento sgradevole tra le sue origini calabresi e la ‘ndrangheta. “Mi è totalmente estranea la cultura di quanti giudicano le persone in base alla loro appartenenza geografica – aggiunge Zanonato -, etnica o religiosa. Lo dimostra la mia storia politica e l’azione concreta della mia Amministrazione, che in tutti questi anni si è sempre distinta per il rispetto e l’apertura nei confronti di tutti coloro che vivono e lavorano onestamente a Padova, arricchendola con la loro specificità e la loro sensibilità.

L’Unità nazionale è sempre stata per me un principio irrinunciabile e mi sono sempre impegnato per favorire l’integrazione e la convivenza civile. Queste mie convinzioni non sono mai venute meno, neppure quando andavano di moda il secessionismo e il razzismo di chi, per lucrare qualche voto in più, soffiava sulla paura del diverso, prendendosela ora con i meridionali ora con gli immigrati, additandoli come i responsabili dei problemi che assillano le nostre comunità”.

“Per anni – ricorda il primo cittadino di Padova, responsabile per l’Anci delle politiche dell’immigrazione – abbiamo sentito parlare di case pubbliche solo ai veneti, di concorsi pubblici con corsie preferenziali per gli autoctoni, di divieto di pregare per chi professa una religione diversa dalla nostra, di discriminazioni perfino a danno dei bambini che non hanno la nazionalità italiana e altre bestialità simili. Spesso ci siamo trovati in pochi a condurre queste battaglie di civiltà contro degenerazioni che hanno fatto breccia non solo nel mondo della politica, ma anche nei media che non sono esenti da responsabilità.

Che adesso sia proprio chi ha fatto parte integrante di questa cultura dell’intolleranza a darmi lezioni, la dice lunga sulla strumentalità degli attacchi che mi sono stati rivolti.

Ho avuto un vivace scontro verbale con un Consigliere comunale, nulla di più. I Calabresi non hanno nulla a che fare con questo modo di comportarsi”.